13 ESEMPI DI COME PUO' AIUTARE L'ALOE VERA
La rivista per la medicina alternativa
<span data-ft="{"tn":"K"}">TRADUZIONE: Alternative Medicine® - La rivista per la medicina alternativa - 28a Edizione La farmacologia naturale 13 ESEMPI DI COME PUÒ AIUTARE L’ALOE VERA Prodotti e tecniche di applicazione di JOHN ANDERSON AIUTA A GUARIRE LE FERITE
Una grande parte della foglia dell’Aloe è piena di Gel, il quale è
costituito per il 96% di acqua, mentre nel restante 4% sono concentrate
oltre 75 sostanze terapeutiche. Applicato sulle ferite, il Gel di Aloe è
un blando anestetico che aiuta a ridurre il prurito ed il gonfiore.
Inoltre, il Gel di Aloe ha effetti antibatterici ed antimicotici,
aumenta il flusso del sangue nelle parti ferite e stimola i fibroplasti -
le cellule cutanee responsabili della guarigione delle ferite.
Studi su animali, pubblicati sul Journal of the American Podiatric
Medical Association, comprovano che la guarigione delle ferite viene
accelerata con l’applicazione esterna ed interna di Aloe. Agli animali
sono stati somministrati nell’acqua potabile 100 mg per Kg di peso
corporeo di Aloe durante due mesi, oppure sono stati trattati con una
crema contenente il 25% di Aloe Vera direttamente sulla ferita per lo
stesso periodo di tempo. In entrambi i casi l’Aloe ha mostrato un
effetto positivo. Negli animali che avevano bevuto l’Aloe con l’acqua le
ferite si sono ridotte del 62% mentre le ferite del gruppo di controllo
si sono ridotte del 51%. Con l’applicazione esterna di Aloe le ferite
si sono ridotte del 51% contro il 33% del gruppo di controllo. COADIUVA LA GUARIGIONE DOPO INTERVENTI CHIRURGICI
Secondo un rapporto nel Journal of Dermatologic Surgery and Oncology
(chirurgia ed oncologia dermatologiche) la riconvalescenza dopo
interventi chirurgici viene ridotta grazie all’Aloe. Diciotto pazienti
di acne si erano sottoposti ad un’operazione al viso per abradere
l’acne. Sui loro visi sono state applicate delle fasciature: su una metà
del viso è stato applicato un classico vulnerario, sull’altra l’Aloe.
La metà del viso trattata con l’Aloe è guarita 72 ore prima dell’altra
metà. Il dermatologo James Fulton, M.D. di Newport Beach in California,
autore principale del rapporto, nel suo studio medico utilizza l’Aloe
per far guarire prima le ferite. «Ogni ferita che curiamo - che si
tratti di cucire una ferita o di eliminare un tumore cutaneo - guarisce
prima se viene trattata con l’Aloe». ALLEVIA LE BRUCIATURE
In uno studio del Journal of the Medical Association in Tailandia, 27
pazienti con ustioni medie sono stati fasciati con Aloe o con vaselina.
Le ustioni dei pazienti fasciati con Aloe sono guarite prima, il periodo
medio di guarigione era di 12 giorni contro i 18 giorni dei pazienti
trattati con vaselina. MINIMIZZA I DANNI DOVUTI AI GELONI
Uno studio negli Annals of Emergency Medicine ha dimostrato che l’Aloe
aiuta anche in caso di geloni. 154 pazienti con geloni, da leggeri a
gravi, sono stati trattati dai ricercatori con i metodi standard da
applicare in questi casi (antibiotici, ibuprofen e calore). Nel 67,9%
dei pazienti che sono stati trattati in più anche con l’Aloe è stata
constatata una guarigione senza perdita di tessuto (amputazione)
paragonato al 32,7% dei pazienti del gruppo di controllo. I
ricercatori ne hanno tratto la conseguenza che l’Aloe ha evitato che il
sangue rifluisca al tessuto gelato (la normale causa della perdita di
tessuto in caso di geloni). FILTRA LE RADIAZIONI
Secondo le ricerche pubblicate nel Journal Yakuaku Zasshi l’Aloe
protegge anche dai danni alla cute provocati dai raggi X. Si è scoperto
che l’Aloe è un antiossidante molto efficace che filtra i radicali
liberi provocati dall’irradiazione. Inoltre, l’Aloe protegge due
sostanze terapeutiche prodotte dal corpo stesso, la dismutasi di
perossido (un enzima antiossidante) ed il gluthanion (un acido amminico
che stimola il sistema immunitario. GUARISCE LA PSORIASI
In una ricerca pubblicata nel Tropical Medicine and International
Health, contro llata con placebo, 60 pazienti con psoriasi cronica sono
stati trattati con un estratto di 0,5% di Aloe Vera in una crema di olio
minerale. La pomata è stata applicata tre volte al giorno per 5 giorni
consecutivi in un periodo di quattro settimane (15 applicazioni per
settimana). All’esame dei pazienti dopo otto mesi è stato constatato che
la psoriasi nei pazienti trattati con Aloe Vera aveva subito una
riduzione dell’82,8% contro il 7,7% del gruppo placebo. Inoltre, l’83%
del gruppo dell’Aloe vennero considerati guariti, mentre nel gruppo
placebo si trattava solo del 6,6%. RIDUCE I PROBLEMI INTESTINALI
In base ad una ricerca del Journal of Alternative Medicine il succo di
Aloe Vera può essere efficace per il trattamento di infiammazioni del
tratto intestinale. A dieci pazienti sono state somministrate per un
periodo di sette giorni due once, circa 57 grammi (1 oncia=28,3495 gr)
di succo di Aloe Vera tre volte al giorno. Dopo una settimana la diarrea
di tutti i pazienti era guarita. Quattro pazienti avevano ottenuto una
regolazione della digestione e sostenevano di avere più energia di
prima. I ricercatori ne hanno tratto la conclusione che l’Aloe è in
grado di riequilibrare l’intestino «regolando il valore pH
gastrointestinale, migliorando al contempo la motilità
gastrointestinale, aumentando il peso specifico delle feci e riducendo
la popolazione di determinati microrganismi nelle feci, compreso il
lievito». Altre ricerche hanno mostrato che il succo di Aloe Vera aiuta a
disintossicare l’intestino, a neutralizzare gli acidi gastrici e ad
aiutare in caso di stitichezza ed ulcere gastriche. RIDUCE LA GLICEMIA IN CASO DI DIABETE
Hormone Research sostiene che l’Aloe abbassa il tasso degli zuccheri
nel sangue in caso di diabete. A cinque pazienti con diabete sviluppato
(non dipendente da insulina) è stato somministrato quotidianamente per
un periodo di 14 settimane ½ cucchiaio di caffè di estratto di Aloe. In
tutti i pazienti il tasso glicemico è stato ridotto mediamente del 45%
pur restando inalterato il peso dei pazienti. RIDUCE I GONFIORI ARTRITICI
Secondo il Journal of the American Podiatric Medical Association l’Aloe
può contribuire ad evitare l’artrite ed a ridurre le infiammazioni
nelle articolazioni già affette da artrite. L’Aloe è anche in grado di
evitare la reazione autoimmunitaria collegata a determinate forme di
artrite in cui il corpo attacca il proprio tessuto. Ad animali è stato
iniettato un batterio che dovrebbe produrre dei sintomi artritici come
infiammazioni e gonfiore. Per stabilire se l’Aloe può evitare l’artrite è
stata loro iniettata sucbutaneamente ogni giorno per 13 giorni
dell’Aloe (150 mg per Kg di peso corporeo. Ogni giorno sono state
effettuate delle misurazioni sul corpo per verificare il grado del
gonfiore e dell’infiammazione. Secondo i ricercatori, alcuni componenti
dell’Aloe hanno mostrato delle attività antiartritiche. Un acido
organico nell’Aloe ha ridotto l’infiammazione del 79,7% ed ha soppresso
la reazione autoimmunitaria del 42,4%. Un altro componente dell’Aloe, un
Antrachinone, ha ridotto l’infiammazione del 67,3%, senza mostrare
effetti sulla reazione autoimmunitaria. ABBREVIA L’INFEZIONE HIV L’estratto D-mannosio - uno degli zuccheri contenuti nell’Aloe - può ridurre l’HIV-1 (il virus inerente all’AIDS).
In una ricerca effettuata nel 1991 e pubblicata nel Molecular
Biotherapy delle cellule HIV-1 sono state trattate artificialmente
(esternamente al corpo) con l’estratto D-mannosio. L’Aloe ha rallentato
la riproduzione dei virus del 30%, ha ridotto il numero complessivo dei
virus, ha soppresso la diffusione del virus delle cellule infette ed ha
aumentato la facoltà di vita (probabilità di sopravvivenza) delle
cellule infette. AIUTO ALIMENTARE PER PAZIENTI HIV
Come citato nel Journal of Advancement in Medicine, il succo di Aloe
Vera è una componente efficace di un programma di aiuto alimentare per
pazienti HIV. A 29 pazienti è stato somministrato per un periodo di
quattro mesi il succo puro al 100% di Aloe Vera (quattro volte al giorno
cinque once cioè circa 142 grammi) (1 oncia=28,3495 gr), insieme ad un
supplemento di acidi grassi essenziali ed un altro supplemento
contenente vitamine, sostanze minerali ed acidi amminici. Ai pazienti è
stato detto di continuare a con la loro dieta normale e di non ingerire
altri prodotti supplementari. Dopo 90 giorni a tutti i pazienti sono
comparsi prolassi febbrosi di infezioni opportunistiche, stanchezza,
diarrea ed il numero dei globuli bianchi era aumentato (cioè il loro
sistema immunitario ha reagito in modo positivo). STIMOLA LA REAZIONE IMMUNITARIA CONTRO IL CANCRO
In base a recenti ricerche l’Aloe può aiutare ad allungare la durata di
vita dei pazienti di cancro ed a stimolare il loro sistema immunitario.
In una ricerca effettuata nel 1994, pubblicata nel giornale medico
giapponese Yakhak Hoeji, dei topi affetti da tumori maligni sono stati
trattati per 14 giorni con dell’Aloe. Pur non sopprimendo la crescita
del tumore, la durata di vita dei topi, ai quali furono somministrati 50
mg di Aloe per Kg di peso corporeo si è mediamente allungata del 22%,
mentre quella dei topi ai quali sono stati somministrati giornalmente
100mg per Kg di Aloe si è allungata del 32%. In un esperimento
effettuato allo stesso tempo su cellule di cancro umano all’esterno del
corpo è stato constatato che con alte dosi di Aloe la crescita di queste
cellule può essere notevolmente ridotta. I ricercatori che scrivono nel
Cancer Immunology and Immunotherapy hanno scoperto che l’iniezione
diretta nel tumore di un composto di Aloe (lecitina) attiva il sistema
immunitario che attacca il cancro. I linfociti T - dei globuli bianchi
che si legano alle cellule attaccanti e le distruggono - iniziarono ad
attaccare le cellule del tumore nel quale era stata iniettata la
lecitina. L’Aloe attiva il sistema immunitario e quindi i macrofagi
(globuli bianchi che «mangiano» gli antigeni); di conseguenza il sistema
immunitario produce delle sostanze attivanti (e anticancerogene) come
interferoni, interleucine e fattori di necrosi del tumore. Inoltre, i
ricercatori sostengono che l’Aloe favorisce la crescita di cellule
normali (cellule non affette da cancro). AIUTA IN CASO DI CANCRO AI POLMONI
L’effetto schermo dell’Aloe è stato confermato da una ricerca
effettuata su 673 pazienti di cancro ai polmoni a Okinawa, Giappone, e
pubblicata sul Japanese Journal of Cancer Research. In questa ricerca,
per una durata di 5 anni ci si è occupati dei legami tra fumo, dosi
paragonabili di 17 alimenti a base vegetale nella dieta e l’apparizione
di un cancro ai polmoni. Tra gli alimenti a base vegetale è l’unico a
proteggere dal cancro. «I risultati dell’epidemiologia vegetale
permettono la conclusione che l’Aloe sopprime gli agenti patogeni di
cancro nell’uomo», dicono i ricercatori. «Inoltre, l’Aloe è un ottimo
rimedio per prevenire o sopprimere diversi tipi di cancro comparenti
nell’essere umano».